Esplorare l’arte grazie ai selfie: la nuova funzione di Google Arts & Culture

google arts and culture

Forse lo sanno in pochi, ma grazie al nostro caro Google possiamo esplorare e conoscere un’infinità di artefatti e opere d’arte grazie all’app Google Arts & Culture.

Questa piattaforma ospita milioni di pezzi unici, più o meno famosi, che vanno dalla preistoria al contemporaneo, gentilmente condivisi dai musei di tutto il mondo. Un vero viaggio nell’arte a portata di smartphone.

Nonostante la grande opportunità data dall’applicazione, probabilmente la prospettiva di esplorare tutta quella bellezza può essere stata considerata non molto invitante da tutte quelle persone che, come me e te magari, non masticano arte tutti i giorni.

Cosa fare per far conoscere la piattaforma e invogliare la gente a curiosarci?

Per avvicinarsi e rendersi appetibile ai più, qualche settimana fa, quelli di Google Arts & Culture hanno inventato una soluzione divertente, chiamando in causa una delle attività artistiche più in voga del momento: l’arte dei selfie.

Una tempo, per esaudire un bisogno più o meno narcisista di avere e mostrare un tuo ritratto, dovevi avere i soldi per pagare un pittore che ti dipingesse dopo ore e ore di immobilità. Poi è arrivata la fotografia, e ora ci sono gli smartphone ad esaudire ogni nostro desiderio.

Perché quindi non dare alle persone la possibilità di sentirsi legate all’arte partendo da una ricerca di se stessi… o per meglio dire, dei propri selfie?

Per questo, è stato creato un esperimento che abbina il tuo selfie alle collezioni dei musei visibili su Google Arts & Culture (disponibile sia in versione Android che iOS), con lo scopo di incuriosire più persone possibili ad esplorare le 6.000 esposizioni ospitate sulla piattaforma, appartenenti ad oltre 1.500 partner museali di 70 paesi diversi.

Is your portrait in a museum?Basta scaricare l’applicazione, andare sulla pagina principale e scorrere finché non trovi la dicitura “Is your portrait in a museum?”. La funzione è già disponibile in Italia, ma non è ancora stata diffusa a tutti. Se sei tra i fortunati (io non lo sono), scatta un selfie attraverso l’applicazione, attendi e scopri quale celebre ritratto ti assomiglia.

La potenza virale di un’app del genere è prevedibile.

In pochi giorni persone da tutto il mondo (o quasi) hanno comparato ai quadri più di 30 milioni di selfie, che Google assicura non verranno usati per nient’altro, ma solo per il tempo necessario a cercare corrispondenze.
Le somiglianze trovate sono sicuramente divertenti e più o meno apprezzabili e apprezzate. (Sei sicuro che assomigliare a Van Gogh o Frida Kalho sia un complimento?)

A parte gli scherzi, vi invito a provare (se potete) l’app e a dare un’occhiata ai simpatici paragoni che si trovano in giro per il web, in particolare su Instagram e Twitter.

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