Quando l’arte si fa 3D: realtà o finzione?

illusione 3d

Se ti dico 3D a che pensi? Cinema e occhialini? Beh, questo acronimo non è solo una peculiarità del grande schermo. Il tridimensionale ha infatti raggiunto e rinnovato anche il mondo dell’arte, inteso nel suo senso più stretto.  

Dopo averti mostrato l’aspetto più occulto di un’opera, oggi voglio parlarti di quello più esplicito. I tuoi occhi s’imbattono continuamente in creazioni di grande effetto. A volte sono quelle di un artista di strada che ti fermi ad osservare restando a bocca aperta, altre quelle che un talentuoso grafico fa circolare sul web. 

Ma come è cambiata l’arte nel tempo?

Nel corso degli anni piccole e grandi rivoluzioni l’hanno attraversata. Tanti artisti si sono susseguiti nello studio di una riproduzione fedele della realtà. Alcuni sono diventati innovatori da questo punto di vista, scoprendo per primi le tecniche della prospettiva per dare profondità ai loro dipinti. Adesso la volontà di rappresentare un soggetto o una scena che sia il più reale possibile è portata al massimo, fino a permetterti di toccare quanto vedi.

Con il 3D l’opera prende vita, pare uscire dai confini statici dentro i quali è nata per protendersi verso di te e animarsi. E l’effetto è straordinario! Guarda.

Una delle opere di una mostra interattiva di Qingdao, Cina

Quella tigre che si fa toccare il muso come fosse un gattino affettuoso e che con la zampa esce fuori dalla cornice è ben più di una semplice opera. È un’esperienza. Se in passato l’arte ti coinvolgeva emotivamente, ora con la tridimensionalità non solo fa leva sulle corde della tua anima, ma ti rende anche partecipe.

C’è da dire però che, perché ci sia un coinvolgimento, c’è bisogno di illusione. A volte infatti per creare un’opera in 3d basta una semplice matita. Sta a vedere!

“Voglio che i miei disegni trasmettano il messaggio che l’occhio può ingannare la mente e farti credere che ci siano dimensioni che non sono veramente lì”. Ti svela il suo intento lo stesso Alessandro Diddi, autore del cosiddetto disegno anamorfico, sperimentato a suo tempo già da Leonardo da Vinci. Attraverso giochi di luce e ombre, un foglio ripiegato e una ripresa da una precisa angolazione l’immagine si stacca dal fondo e acquista un volume che realmente non ha.   

D’altronde, come Ugo Foscolo afferma:

L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentarle con novità.

Perchè quindi chiedersi com’è fatta?

Con o senza trucchi, l’arte ti stupisce… e ancor di più quando arriva in tavola. Se ti chiedessero cosa vorresti sul cappuccino, penseresti mai di poter rispondere una giraffa? 🙂 No, non sto dicendo qualcosa di strano.

Ti mostro una cosa.

scultura di schiumaKazuki Yamamoto – Giraffa 

Questa è la giraffa di cui ti parlavo, fatta interamente di latte e caffè! Il frutto dell’estro dellartista del cappuccino 3D, così infatti è conosciuto ormai Kazuki, che lavora – e direi crea – nel bar Cafe 10 g a Osaka, in Giappone. Le sue prime colazioni sono vere e proprie sculture di schiuma, un piacere non solo per il palato, ma anche per gli occhi. E c’è un ulteriore particolare che rende questo caffelatte speciale: se fai una richiesta, al posto della giraffa avrai la tua immagine in versione schiuma. Vera arte da vivere… e gustare!

Tu, che scultura vorresti domani per colazione? 😉

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