Le parole magiche degli incantesimi

spell

” Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo”

Così si rivolge Silente ad Harry Potter alla stazione di King’s Cross nella seconda parte del film “I doni della Morte“. Benché sia attribuita a un personaggio fittizio, trovo che sia una massima verità. Le parole rappresentano i più potenti strumenti di magia di cui siamo dotati noi esseri umani, capaci sia di ferire che di alleviare le nostre esperienze.

Prendendo spunto da questa massima, mi sono divertita ad analizzare il connubio esistente tra parole e magia. Ti presento perciò delle formule magiche, alcune molto conosciute altre che fanno riferimento al già citato Harry Potter, dandoti una spiegazione sui loro significati e sulla magia intrinseca che possiedono.

Sei pronto? Immergiamoci nella magia…

  • Abracadabra: è sicuramente la parola magica più famosa e utilizzata, usata con una valenza positiva per prevenire malattie  e scacciare gli spiriti del male.
    Un’ipotesi circa la nascita di questa parola si rifà al medico Quintus Sammonicus, al servizio di Caracalla, che l’avrebbe inventata e usata per guarire l’imperatore e suggeriva di curare  tutti i pazienti più gravi tramite un amuleto legato al collo, con su scritto la parola stessa ripetuta più volte. Secondo alcune ipotesi deriverebbe dall’aramaico Abhadda Kedhabrha che significa “sparisci con questa parola” o  Avrah KaDaBra “io creerò come parlo”. Da Abracadabra deriva sicuramente anche una delle  tre maledizioni senza perdono di Harry Potter, ovvero Avada Kedavra che approfondiremo dopo.
  • Apriti Sesamo: è l’espressione utilizzata per aprire la caverna d’oro nella fiaba Alì Babà e i quaranta ladroni. Derivante dall’arabo simsim (sesamo); tale spezia veniva considera magica e legata ai culti dell’immortalità e del passaggio dei defunti nell’aldilà.
  • Hocus Pocus: espressione usata al fine di far accadere qualcosa di magico. L’origine del nome è abbastanza incerta, alcuni reputano che non abbia un significato specifico ma “suonava” bene l’assonanza di queste due parole. Secondo l’Arcivescovo di Canterbury John Tillotson,  la formula derivava dalla contrazione latina hoc est corpus (meum) storpiata dai fedeli anglicani, che significa: “questo è il mio corpo” pronunciata da Gesù Cristo durante l’ultima cena.
  • Le 3 maledizioni senza perdono: Nel mondo magico di Harry Potter sono indicate con questo nome i 3 anatemi che arrecano danni gravi (perfino la morte) a chi le subisce e comportano, per chi le scaglia, la prigionia a vita nella famosa prigione di Azkaban. Analizziamo ora le parole usate per scagliarle:
  1. La maledizione Imperius, la cui formula è Impero, permette di assoggettare un individuo o un animale a sé. La parola deriva dal latino impero, as, avi, atum, are e significa imporre, comandare.
  2. La maledizione Cruciatus, la cui formula è Crucio, è usata per tortura con indicibili pene le persone verso le quali è scagliata. anche in questo caso la parola deriva dal latino, ovvero il verbo crucio, as, avi, atum, are e significa appunto torturare.
  3. L’ultima e la più terribile delle tre poiché provoca la morte della persona verso la quale è indirizzata, è la maledizione Avada Kedavra, che richiama la già citata Abracadabra. L’anatema che uccide è  l’unica formula magica che non deriva dal latino ma con molta probabilità dall’aramaico Abhadda Kedhabrha, significa «sparisci con questa parola», cioè «muori».
    Alcuni sostengono invece che derivi dall’ Ebraico “haberakah daberah” cioè “pronunciare la benedizione”.
    Un altro ragionamento interessante sul significato di questa parola e di conseguenza anche su Abracadabra si può trovare nel Forum di Consulenza Ebraica.
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