Non conoscete Calimero? Ma è un’ingiustizia però!

Calimeroo
Calimero, il pulcino nero.

Calimero, il pulcino nero, è stato uno dei personaggi dei cartoni più amato dai bambini. Diventò talmente famoso da diventare un cult. Fece la sua prima apparizione nel Carosello del 14 luglio 1963 come protagonista della pubblicità per un detersivo: disconosciuto dalla madre per il suo colore nero, una volta lavato e profumato dal detersivo “Mira Lanza” torna del suo colore e accolto di nuovo dalla madre.

Locandina pubblicitaria per Carosello.

I primi autori del personaggio furono Nino e Toni Pagot con Ignazio Colnaghi.

Storia

Calimero è il 5° figlio della gallina veneta Cesira e di Gallettoni, un gallo nero molto burbero che vive sempre nel guscio da cui è nato come Calimero stesso. La fattoria in cui vive è popolata da molti personaggi come Piero il papero, il professore Gufo Saggio, oltre alla fidanzata di Calimero, Priscilla e l’amico Valeriano.

Da sinistra: Valeriano, Calimero, Piero e Priscilla.

Carosello fu il trampolino di lancio per il personaggio di Calimero che poco dopo divenne un cartone autonomo. La nuova trama si sgancia dalla triste storia: il pulcino non viene abbandonato dai genitori ma vive con loro e rimane di colore nero, diventando il suo segno distintivo.

Le sigle sono molto note, sia quella degli anni ’70 di Luciano Beretta e Carmelo La Bionda, che quella cantata da Cristina D’Avena e composta da Franco Fassano “Calimero Dance”. Nel 2014 Calimero torna su Rai Due su Cartoon Flakes con altri 104 episodi da 11 minuti per far conoscere il pulcino alle nuove generazioni.

calimero
Il nuovo Calimero (3D)

Calimero rappresenta il modello del “brutto anatroccolo” che a causa del suo stato affronta varie avventure dove non sempre il bene trionfa. Nel Carosello viene salvato dall’olandesina che dimostra che lui non è nero ma “solo sporco”. Il suo successo è dovuto al fatto che ognuno di noi almeno una volta nella vita si è sentito come Calimero, con il desiderio di una storia a lieto fine. Il pulcino si confronta infatti con aspetti fondamentali della vita, elemento che lo distingue dai cartoni di oggi, soprattutto per l’insegnamento trasmesso che è una morale velata e leggera ma sempre presente.

Curiosità

  1. Oltre a Carosello furono realizzati 290 episodi a colori doppiati in moltissime lingue. In Giappone divenne popolare grazie alla collaborazione tra la televisione italiana e quella giapponese che produsse in due tempi (1974-75 poi 1994-95) quasi 100 episodi dedicati a Calimero.
Locandina pubblicitaria di Calimero in Giappone
  1. Il personaggio di Calimero è stato inoltre legato a molte campagne di merchandising diventando il volto della pubblicità per accessori scolastici e gadget.
Cartolina per raccogliere punti al supermercato.
  1. Il nome Calimero deriva dalla chiesa in cui si sposò Nino Pagot, quella milanese di San Calimero, e l’ambientazione di campagna dalle origini venete dello stesso autore.
  1. Il pulcino nero fu aspramente criticato per l’uso di toni quasi razzisti per l’associazione del colore nero allo sporco. Nel 1963 non si notava questo accento razzista perché era il popolo italiano che migrava e non erano presenti stranieri sul territorio italiano. Si evidenziò una presa in giro del regionalismo veneto sia per il dialetto parlato dalla gallina Cesira che per il suo abbandono del pulcino perché di colore diverso. Tutto ciò non ne ha impedito il successo.
Prima Puntata Carosello: la nascita di Calimero
  1. Carlo Peroni, uno dei talenti del fumetto italiano, dichiarò nel 2008 che fu lui l’inventore del personaggio di Calimero. Dopo aver vinto il primo posto al Festival della Pubblicità i fratelli Pagot non gli riconobbero il merito così si licenziò. Continuò a lavorare per loro come esterno. Solo successivamente si accorse che l’azienda non gli aveva mai pagato i contributi lavorativi.
Carlo Peroni si autorappresenta.
Tags from the story
,
Written By
More from Giulia Polizzi
Simboli tecnologici: sono veramente nati con l’avvento del Web?
I simboli tecnologici ormai fanno parte della nostra quotidianità, li usiamo, ne...
Read More
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *