Ovidio e i tutorial di make up ante litteram

cleopatra-makeup

 Consigli di bellezza nell’antichità

Imparate, o donne, quali cure abbelliscano il volto, e in quale modo preservare la vostra bellezza.

Così scrive Ovidio, uno dei più famosi poeti dell’antica Roma, che si propone come beauty guru dell’antichità. Egli è autore infatti di un poemetto, i Medicamina faciei femineae, in cui fornisce alle donne raffinati precetti sull’uso dei cosmetici e di tutti quegli accorgimenti che possono porre rimedio ai difetti naturali o ai segni del tempo.

make up storia

Ovidio consiglia delle vere e proprie ricette di bellezza, informa le sue lettrici sugli ingredienti, sulle modalità di preparazione e sugli effetti benefici di queste creme homemade e ovviamente dagli ingredienti 100% biologici!!!

Ma quali sono queste ricette miracolose?

Adesso ti dirò …

                                                   

 

Maschera rigenerante per il viso

  • Orzo
  • Lenticchie
  • 10 Uova
  • Corna di cervo
  • 12 bulbi di Narciso sbucciati                         
  • Gomma
  • Semi d’Etruria
  • Miele

Far macerare orzo e lenticchie nelle uova, fare asciugare al vento e poi tritare.
Tritare le corna di cervo e unirle al composto, poi setacciare.
Aggiungere i bulbi di Narciso, la gomma e i semi d’Etruria.
Amalgamare il tutto con del miele greco.

Ovidio promette che qualunque donna curerà il suo aspetto con questa ricetta avrà una pelle più liscia del proprio specchio.

Tuttavia a mio parere è un pò difficile reperire gli ingredienti, soprattutto procurarsi corna di cervo tritate … quindi forse è meglio cambiare ricetta 😉

Un’altra ricetta di cui ci informa il poeta è una, a suo dire, miracolosa crema in grado di eliminare le macchie dal viso.

Crema viso antimacchia

  • Lupini giallastri tostati
  • Fave tostate
  • Biacca o bianco di piombo o cerussa (carbonato basico di piombo, era un pigmento di colore bianco)
  • Schiuma di rossa salnitro (nitrato di potassio)
  • Iris
  • Alcioneo
  • Miele

Il procedimento è semplice: tritare il tutto e farlo amalgamare con il miele! La sostanza miracolosa in grado di cancellare lentiggini e segni del tempo era l’Alcioneo, che secondo gli antichi proveniva dal nido degli alcioni … in verità non è che un’alga di mare!

Come noi, le donne dell’antichità erano molto vanitose e curavano moltissimo il loro aspetto. Sono numerosissime le tracce archeologiche che testimoniano quanto si dedicassero alla cura del corpo. Gli oggetti da toletta erano davvero tanti e alcuni di essi sono rimasti immutati nel tempo: pettini, specchi, fermagli, unguentari  pinzette.

Le donne dell’antichità amavano acconciarsi i capelli e, proprio come noi, si servivano di ferri arroventati, detti calamistra,  per modellarli a seconda della moda del momento.

Erano molto in voga le tinture per capelli. Ovidio scrive che “tra le tinture per i capelli, le donne romane amano in particolare il biondo fulvo, colorazione ottenuta con un impacco di cenere di faggio e lascivia, per il nero si utilizza invece l’antimonio impastato con grasso animale. Molto in voga è anche il rosso intenso, tintura ricavata dal seme di henna, una pianta la cui varietà più pregiata cresce in Egitto”(cfr. Francesca Focaroli, Ovidio Il trucco delle donne).

Una novità non sono neanche le extension perché già le donne romane non disdegnavano di indossare parrucche e toupet realizzati con capelli veri, provenienti dalle province oppure, con minor spesa, dalle schiave di casa.

 Make up ante litteram

Il make up è sempre stato un must anche per le donne dell’antichià. Ricordiamo il cat-eye più famoso della storia: quello di Cleopatra.

Ma quali erano i prodotti preferiti?
La sostanze principali erano la malachite o il khol (o kajal). Questo trucco occhi era usato sia a scopo estetico sia a scopo medico, per la prevenzione di oftalmiti grazie alle sue proprietà antisettiche.

Un elemento importantissimo era il rossetto. Il colore prediletto era il rosso che veniva ottenuto dalla miscela di pigmenti naturali. Le principali componenti dei rossetti erano ocra ed ematite, c’era poi la linea più costosa a base di cinabro (solfuro di mercurio).

Insomma come dice Ovidio «ciò che è curato piace», ma la bellezza esteriore è mutevole e soggetta al trascorrere del tempo:

La bontà d’animo invece resiste e dura a lungo
e a questa è fedele l’amore nel corso degli anni.

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