Barbie: una storia tra finzione, realtà e canoni di bellezza

Barbie Bambola

Nel 1959 venne messa in commercio la prima bambola di nome Barbie, ovvero colei che ha stravolto il mercato e i canoni di bellezza di tutto il mondo.
Fu la Mattel Inc., azienda statunitense a lanciare sul mercato il 9 marzo 1959 la prima fashion doll che prende il nome da Barbara Millicent Roberts, Barbie per i friends, nata a Willow, nel Wisconsin.

Origine del nome 

Ma chi è davvero Barbara Millicent Roberts? Nessuno, in quasi 60 anni è riuscito a dare un volto a questo nome. Solo nel 2018 viene rivelato che il nome della doll appartiene niente di meno che alla figlia della creatrice di Barbie, Ruth Handler.

Il comingout riguardante la veridicità del nome è stato fatto tramite il profilo Twitter @Barbie per la festività dei fratelli: “Happy #SbiblingsDay, from the Roberts sisters!
Che dire, sono le sorelle più fortunate al mondo se pensate che la loro mamma è anche la super mamma di Barbie. (Chissà quanti vestitini hanno e quanti altri accessori, compreso Ken!)

Logo Barbie
Fonte Wikipedia

Il mondo magico di Barbie

In tutti questi anni la Barbie ha avuto:

  • 180 carriere
  • 40 diverse nazionalità
  • diverse tonalità di pelle
  • ha indossato tutte le etnie e culture del mondo, persino l’hijab
  • ha raffigurato molte celebrità tra cui 
    • Marylin Monroe
    • Principessa Diana
    • Audrey Hepburn
    • Kate Middelton

Che dire, Barbie le ha viste, vissute e indossate proprio tutte quante. 

Resta però il fatto che il mito della perfetta doll, con curve 90/60/90, vitino da vespa, occhi grandi, capelli in abbondanza, ha sconvolto il mercato ottenendo un successo enorme e mondiale – non parlo solo della fetta di mercato che riguarda i giocattoli, parlo di televisione e spettacolo, arte e design, moda … fino ad arrivare all’estetica. E per estetica, signori, non
mi riferisco alla filosofia, ma all’apparizione fisica, alla chirurgia plastica, a quell’ossessione di essere perfetti e finti che purtroppo la Barbie ha inculcato in alcuni soggetti.

Foto di Valeria Lukyanova la "Barbie reale"
Fonte dgmag

“Voglio essere come Barbie”

La famiglia Roberts di sicuro, agli inizi dell’Era della super perfetta doll, non si immaginava cosa avrebbero portato la bambola e il suo amico Ken.
La colpa non è assolutamente della famiglia creatrice del mito, ma delle persone che hanno voluto stravolgere gli stereotipi di bellezza per essere tali e quali a un giocattolo. 

È anche vero che ai giorni d’oggi, l’immagine esteriore è importante quasi quanto fare la spesa, ma rimangono comunque i limiti di decenza.

Purtroppo non esiste solo un caso di uomo/donna che hanno deciso di essere tali e quali alla doll o a Ken, parliamo di decine e più di persone -tra cui due che conosciamo grazie al programma di zia Barberella, che decidono di spendere tutti i loro soldi, per rifarsi in perfetta somiglianza a madre Barbie e padre Ken.
Parti del corpo asportate, corpetti stretti tenuti 24/24 per avere la vita perfetta, chirurgia estetica per ingrandire gli occhi, trucco permanente, limatura degli zigomi…Insomma, le lenti a contatto colorate e agli adesivi dentali sono il meno: RIFATTONI.

La casa  a tema Barbie
Casa a tema Barbie

Barbie dice basta

Fortunatamente Casa Barbie negli ultimi anni ha deciso di mettere sul mercato bambole che rispecchiano la “naturalezza” e rivendicano la figura della donna comune: curvy, palestrate, con i fianchi larghi, magre e… vere!

“‘Cause every inch of you is perfect

From the bottom to the top

Yeah, my momma she told me don’t worry about your size

She says, boys they like a little more booty to hold at night

You know I won’t be no stick-figure, silicone Barbie doll,

So, if that’s what’s you’re into

Then go ahead and move along”

[All about that bass – Meghan Trainor]

È dal 2016 che la Mattel ha deciso di rendere i suoi iconici personaggi normali, ma non è finita qui. Anche i dettagli diventano più realistici: per fare un esempio,  la tonalità dei capelli rispecchia la realtà, si fermeranno gli stereotipi bionda/mora, ci sono le rosse, le ricciolute, quelle castano chiaro e quelle con altre tonalità. 

Altro aspetto importante ricade sulle confezioni. Non ci saranno riferimenti alla corporatura: in questo modo i bambini/ragazzini saranno spinti all’acquisto solo grazie al loro gusto e niente di più.
Grazie per smerciare realtà. Grazie per cercare di abolire le disuguaglianze, grazie per agire contro il bodyshaming e i complessi di bellezza, perché alla fine dei conti: #siamotuttebellissime

Nuovi modelli reali Barbie

Guarda le nuove Barbie sul loro profilo Facebook 😉

E tu cosa pensi della scelta della Mattel?

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