Il plagio musicale: la musica è infinita?

“…Puoi capirlo, fratello?…
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu, sei infinito” (Tratto da Novecento di Baricco)

É così che vede e vive la musica il pianista di Baricco nel suo famoso libro Novecento: una musica infinita che si può suonare partendo dalle 7 note che tutti conosciamo e dagli 88 tasti che compongono un pianoforte, per lui è possibile creare infinite combinazioni e dare vita a svariare melodie perché immensa è l’anima del vero compositore.

Questa è l’arte della scrittura in musica.

Il pianista sognatore, che aveva vissuto una vita in nave, non conosceva il significato della parola plagio musicale e arrivato il momento di scendere da quella nave aveva preferito restare nel suo mondo, fatto di creazioni infinite e tasti finiti. Forse aveva ragione.

Eh sì perché nel mondo della terra ferma le cose in realtà vanno un po’ diversamente. Quante volte ti è capitato di ascoltare un brano più o meno famoso e ricondurlo a qualcosa che in realtà hai già sentito?

Inizialmente lo puoi ricordare, in maniera più o meno inconscia, a livello sensoriale, se però ti soffermi bene ad ascoltare la canzone, con sorpresa e a volte anche con un pizzico di tristezza, ritroverai interi fraseggi musicali simili (o addirittura uguali)  a canzoni uscite negli anni precedenti.

Il Plagio musicale

Dare una definizione di plagio musicale dal punto di vista civilistico non è semplice, perché ancora la giurisprudenza è incerta se considerarlo in presenza di 4 battute musicali uguali o allargare questo limite a 8 battute. Del resto le note nel pentagramma sono 7 e secondo loro, stilisticamente parlando, le combinazioni che possono essere create, a volte, possono ripetersi all’interno di uno stesso genere e non tendere all’infinito. I casi quindi vanno valutati singolarmente e non in base a un unico metro.

Povero Baricco messo ko dalla legge!!!

Voglio semplificare il lavoro di definizione: una canzone è un plagio quando ascoltandola suscita un immediato accostamento ad un’altra canzone precedente. E in questo non c’è giurisprudenza che tenga.

Puoi trovare analogie nell’intro del pezzo, nella melodia del ritornello, nella ritmica; molte canzoni sono dei veri e propri copia e incolla di brani usciti prima, magari non famosi e per questo l’autore di turno credeva di farla franca scopiazzando un po’ qua e là.

Hai presente Baila Morena di Zucchero Fornaciari- Anno 2001?

L’intro non ti sembra assomigli ad una canzone famosa di All Green del 1974 Take me to the river? Ascoltala attentamente…

Forse il nostro Zucchero era convinto che noi poveri italiani non conoscessimo uno dei padri del Soul e R&B. Dimmi la verità, questo plagio ti era sfuggito vero?

Hai però sicuramente memoria della canzone Menta e Rosmarino uscita nel 1996: la melodia iniziale è praticamente identica a Sandpaper Cadillac  di Joe Cocker del 1969. Se ti piace prova a cantare l’inizio dell’una sulla base musicale dell’altra, ti assicuro che è un gioco divertente. Il nostro Adelmo Fornaciari sembra aver avuto tante influenze musicali, non credi?

Se l’accoppiata Zucchero – All Green ti mancava, senza dubbio conosci la vicenda che lega il grande Michael Jackson all’ugola d’oro di Albano Carrisi. Ma dico io, un grande artista come Jackson doveva finire a Cellino San Marco per prendere spunti musicali?!?

A te la sentenza.

Michael Jackson – Will you be there (1993)

Albano e Romina- I cigni di Balaka (1987)

Che ne pensi? Plagio o strana coincidenza? Secondo Albano si trattava di un clamoroso plagio tanto da denunciare il re del pop e chiedergli un cospicuo rimborso.

Se ti appassioni un po’ di musica e inizi a girare su You Tube ascoltando tanti generi musicali di diversi anni, ti accorgi come in alcuni casi non trovi semplici analogie tra due canzoni, ma delle vere e proprie “catene di plagi”, un po’ come le catene di sant’Antonio: io copio da te, che hai copiato da un altro e via dicendo.

Un esempio? Ti accontento subito. Anno 2004, il bel Nek dagli occhi di ghiaccio cantava:

“Almeno stavolta, col coraggio di guardarci in faccia, ridammi l’effetto di un battito nel petto… “

Ma appena tre anni prima i Sum 41 uscivano con Still waiting : metrica e melodia uguali.

Non sei davanti a un classico esempio di plagio, questa volta gli autori si sono superati e l’hanno elevato alla potenza, perché i Sum 41 avevano già ripreso l’idea da una canzone uscita solamente un anno prima (2000), cantata dagli Offspring Dammit i changed again che, cercando di essere buoni, è molto simile.

Ti sembrerà assurdo e addirittura imbarazzante, ma sai una cosa… la catena non finisce qui!

La canzone originale da cui tutte le successive hanno poi preso spunto risale al 1997, è degli Stratovarius e s’intitola Forever Free.

Ti invito ad ascoltare il video intono al 55esimo secondo, per ritrovare i fraseggi propri del ritornello di “Almeno stavolta” , non crederai a ciò che senti!

Non solo nella musica pop e rock trovi esempi di plagio o canzoni che si assomigliano, se vuoi farti una risata riascolta le sigle dei cartoni con cui sei cresciuto e scoprirai che tanti di loro hanno origine altrove.

Una perfetta sovrapponibilità musicale tra  Anna dai capelli rossi e Rivers of Babylon delle Boney M. o tra Remi e Brown girl in the ring sempre delle Boney M., che dire, forse in verità erano degli omaggi alla band tutta al femminile di fine anni ’70.

Ma le sigle-plagio che più mi hanno colpito sono state quelle di Georgie e di David Gnomo. Adoravo quei cartoni animati e scoprire la loro verità musicale è stato un po’ violentare il sogno che avevo da bambina: David Gnomo negli iniziali stacchi musicali altro non è che il remake in brutta copia di Samarcanda, e la mia splendida e biondissima Georgie è la figlia rinnegata dei Pooh e della loro Johnny e Lisa.

Però… al connubio Facchinetti –  Cristina D’Avena non ci avevo mai pensato!! 🙂

Tags from the story
,
More from Marika Casagrande
La grafologia: scrivere di più per conoscersi meglio
Quanto è difficile oggi scrivere una lettera o un messaggio senza utilizzare...
Read More
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *