LEGO Serious Play: un gioco da grandi!

Chi lo ha detto che solo i bambini possono giocare con i LEGO? I mattoncini colorati più famosi al mondo sono in grado di far trascorrere qualche ora di svago anche ai più grandi e possono rivelarsi utili persino in ambito lavorativo… e, in questo caso, il gioco si fa veramente serio!

Il produttore di giocattoli danese negli ultimi anni ha sviluppato (e condiviso con il mondo) un metodo per migliorare il processo produttivo delle aziende davvero innovativo. Al grido di “build your way to better business” è nato il LEGO Serious Play.

Il LSP è un metodo sperimentale che mira a generare apprendimento e auto-apprendimento impiegando dei modelli tridimensionali (i mattoncini appunto). Troppo complicato?

Partiamo allora dalle basi: questo modello si basa sulla capacità umana di poter immaginare e costruire realtà astratte per poter comprendere il mondo che ci circonda e interagire con esso in maniera migliore. Inoltre, è stato dimostrato che questa capacità di comprensione aumenta se l’attività immaginifica viene affiancata da un’attività pratica/manuale.

I primi a comprendere l’effettiva utilità di questa relazione furono due studiosi svizzeri che, agli inizi degli anni ’90, presentarono la loro proposta di gioco innovativa all’amministratore delegato di LEGO. Secondo i due studiosi, se i mattoncini erano in grado di sbloccare l’immaginazione e la creatività dei bimbi, si poteva ottenere un risultato simile anche negli adulti. Inizialmente titubante, il leader del colosso dei giocattoli decise ben presto di testare questo modello in una delle sue fabbriche con il fine di facilitare e agevolare i processi aziendali. A giocare con le costruzioni, quindi, non troviamo più bambini ma adulti.

Come si gioca al Lego Serious Play?

È semplicissimo: un gruppo di persone, colleghi di lavoro o membri di un team recentemente formato, vengono riuniti in una stessa sala seduti di fronte a delle costruzioni.

Ogni individuo ha il suo pacchetto di costruzioni (uguale a quello degli altri) con il quale deve creare un modellino 3D seguendo le indicazioni e le domande del facilator (una sorta di insegnante/psicologo).
In seguito l’intero gruppo discute ed elabora delle conclusioni basandosi sui modellini creati.

A questo punto è fondamentale per la buona riuscita del processo, che tutti i partecipanti prendano parte alla discussione esprimendo le proprie opinioni e, soprattutto, ascoltando quelle degli altri.

Ed è proprio questo il segreto: giocando con i LEGO si conoscono gli altri, cosa pensano e come reagiscono al mondo che li circonda, e quindi, di conseguenza, si conosce meglio anche se stessi.

Con il gioco vengono creati dei mondi paralleli in cui risolvere i problemi posti dalla voce guida:  alla stessa domanda ogni partecipante risponde chiaramente in maniera differente e non c’è mai una sola risposta giusta, ma tutti devono contribuire al risultato esprimendo la propria opinione e  arrivando a scegliere quella che è per tutti la soluzione migliore. In tutto ciò i mattoncini velocizzano il processo comunicativo. Inoltre non esiste mai una risposta ovvia, non ci sono gerarchie tra i partecipanti e questo rende la comunicazione più onesta.

Lo starter kit di mattoncini che i partecipanti al gioco si ritrovano davanti è composto da dei pezzi accuratamente selezionati. Oltre ai mattoncini fanno parte del kit dei piccoli oggetti che contribuiscono alla creazione del modello 3D: animali, ruote, finestre, alberi e così via.

I “mattoncini” alla base del LSP sono: team building, problem solving, identity definition, definizione accurata di progetti e strategie aziendali e, infine, capacità di unire i contributi dei singoli in un’unica soluzione condivisa, al fine di risolvere un problema complesso.

Dopo alcuni anni di sperimentazione, è ormai evidente che questo gioco funzioni davvero: l’ambiente di lavoro delle aziende in cui è stato provato è migliorato a detta di tutti i partecipanti e la ritrovata capacità di lavorare insieme ha portato a risultati “economici” tutt’altro che trascurabili. Il metodo funziona soprattutto per risolvere situazioni astratte o dove si rende necessario ricorrere alla creatività o al contributo della sfera emotiva.

Infine, c’è un ultimo elemento che rende il LSP un gioco davvero da provare: non conosce limiti culturali o linguistici. I mattoncini parlano la lingua universale del gioco e possono essere compresi da tutti.

Vorresti provare? Su Serious Play Italia puoi trovare casi di studio, informazioni utili e contatti.

Buon divertimento!

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