L’arte di Amanda Lear
Quando penso alle feste di Natale, che come ti ho già detto per me sono tetre e tristi, mi si affolla la mente di…
La chiamata al mondo dell'arte è arrivata da bambina poi, dopo gli studi in "Arti visive e discipline dello spettacolo" a Bologna, è stata tutta una bufera. Dal 2010 conduco una vita disordinata come Educational Project Manager, fatta di arte contemporanea e pedagogia. Nel lavoro voglio stimoli continui e piani d'attacco. Appassionata di food design, tatuaggi, libri, marketing e neuroscienze, mi dedico alla scrittura per disperazione, al disegno per passione e, quando non ne posso più, prendo un treno e faccio un giro in compagnia della solitudine. Dammi una tua foto e avrai un ritratto!
Quando penso alle feste di Natale, che come ti ho già detto per me sono tetre e tristi, mi si affolla la mente di…
É riuscita a tramutare povertà, dittatura e paura in opere imponenti, comunicative e sensuali che sono testimonianza di un periodo storico tragico, ma che…
Quando ho visto Chiara Fumai per la prima volta avevo quasi trentanni, ero a Bologna e grazie a un amico mi ero infiltrata all’interno…
Io non volevo morire. Se tu mi leggi, ora, ed io sono morta, ricorda che io non volevo morire (Dal diario di Francesca) Francesca…
Incontrarsi per caso Molte delle nostre prime esperienze sentimentali e sessuali sono iniziate con una sessione innocente del gioco della bottiglia. Chiusi nella taverna…
Sul nostro pianeta vivono oltre 7,4 miliardi di persone e siamo tutti diversi, abbiamo caratteristiche fisiche, culturali e sociali diverse: i miei gusti son…
Questa storia, quella che ti sto per raccontare, è la storia di come si possa pensare a qualcosa di assurdo, magico e straordinario e…
Chi è Francesca Woodman Francesca guarda il calendario che segna il 19 gennaio, non sapremo mai se a New York splendeva un gelido sole…
Visioni oniriche di quello che comunemente chiamiamo cibo. Siamo sinceri gli uni con gli altri: siamo oggettivamente bombardati e stimolati dal cibo, dal food,…
I Tablaux Vivant di Vanessa Beecroft, architetture umane che raccontano un’arte glaumor, fatta di cromatisti e di bulimico rapporto con il cibo e il corpo femminile.