Quando il Videogioco diventa Film

pika

Un piccolo cappello di nostalgia…

Nel 1995  i film non li trovavi in streaming su internet e l’attenzione di noi ragazzi privi di smartphone e You Tube si concentrava soprattutto sui videogiochi.

Un pomeriggio mi chiamò (a casa) il mio amico M. dicendomi che il giorno dopo ci si sarebbe riuniti a casa sua per guardare un film in videocassetta. Ovviamente chiesi che film fosse:  si trattava di Mortal Combat (appena uscito nelle sale).
Non chiedermi come M. fosse venuto in possesso di quel VHS  (M. riusciva a procurarsi film pirata in VHS e ti assicuro che la cosa era molto più difficile e rischiosa di adesso).  Al sentire quel nome fui preso da un brivido di eccitazione e subito cominciai a pensare a come sarebbero stato vedere i vari Liu Kang, Sub-Zero e Scorpion interpretati da attori in carne ossa, a come avrebbero messo in scena la “Fatality”, e, ovviamente, alla canzocina dance, il mitico “Mortal Kombat Theme Song” dei The Immortals che ti faceva gasare a mille e che mi sparavo ad alto volume sullo stereo.

Guardai Mortal Kombat e non fu una delusione, mi piacque moltissimo. Ancora oggi, nonostante il suo essere sfacciamente trash, lo considero il mio preferito tra i film tratti dai videogiochi.

Trarre un film da un videogioco

Prima di tutto ci si chiede il perché di questa operazione: perché unire questi 2 mondi (filmico e ludico)?
Perché tentare la rischiosa operazione di adattare un contenuto che appartiene ad un contesto diverso dalla narrazione filmica classica “esportandolo” a volte anche con diverse forzature?
La risposta è presto detta,  per fare soldi, o meglio per sfruttare l’universo magico che entra a far parte della fantasia di ogni gamer e di conseguenza l’onda emotiva e l’interesse che si crea attorno a un titolo.  Ma ci sono delle differenze fondamentali  tra i primi film tratti dai  primi videogiochi (quelli degli anni ’80- ’90 per intenderci) e quelli appartenenti ad un’era successiva (gli anni 2000). La differenza fondamentale sta proprio nella struttura del contenuto da cui i film sono tratti.

I primi videogiochi Super Mario, Mortal Kombat e via dicendo erano una quasi pura esperienza di gioco; conoscevi quel minimo che bastava della storia, quelle schermate inziali fatte di scritte che quasi controvoglia subivi prima di iniziare a giocare. Chiaro, tutti sapevamo che Super Mario fosse un idraulico e che avesse un fratello di nome Luigi, ma francamente poco ci importava nel momento in cui col nostro joystick in mano dovevamo muovere il personaggio all’interno delle semplici ma coloratissime schermate di gioco.

Credo che fosse proprio questo a stimolare ancora di più la fantasia di ogni giocatore e la sua curiosità nel momento in cui quei personaggi furono portati sul grande schermo, la curiosità di vedere sviluppare un film di 1 ora e mezza sulla trama di un videogioco, la curiosità di vedere quei personaggi  in 8 o 16 bit interpretati da attori in carne ed ossa.

Era la distanza tra i due mondi a creare l’attesa.

Con l’avanzare della tecnologia i videogiochi si sono fatti sempre più vicini ai film, non solo graficamente (i livelli raggiunti oggi sono stupefacenti per realismo grafico) ma anche nella struttura della trama, diventata sempre più un elemento centrale e indossolubile anche per l’esperienza di gioco.

Ormai infatti nella maggior parte dei giochi per introdurre lo schema successivo, al compimento di una determinata azione o al raggiungimento di un obiettivo cruciale vengono brevi spezzoni animati che somigliano a vere e proprie sequenze di un film. Ecco dunque che diminuendo la distanza tra i due mondi aumenta forse anche il rischio di annoiare e deludere lo spettatore-gamer abituato ormai ad un’esperienza estetica di alto livello e che dunque si aspetta un qualcosa in più che non sempre il film riesce a dare. Risulta dunque importantissima la cura della sceneggiatura e la scelta delle tecniche di narrazione, nonché, a mio parere, un corretto uso della computer graphic che (ancor più nel caso specifico di queste pellicole) rischia di non arricchire ma al contrario appiattire l’esperienza  filmica.

I titoli migliori

Essendo l’operazione molto rischiosa, nel caso della trasposizione da videogioco a film esistono forse piu fallimenti clamorosi che successi riconosciuti, sia che si tratti  dei primissimi film sia nel caso di quelli più recenti. La prestigiosa rivista Time ha persino pubblicato una classifica con i peggiori 10 film tratti dai videogiochi. Certo è che se dovessimo giudicare dagli incassi ottenuti non si direbbe proprio che si tratti di un’operazione fallimentare ma tutt’altro.

Ti propongo dunque di seguito una lista dei 20 film tratti da videgiochi che hanno avuto il maggior numero di incassi, con accanto un personale podio con i miei 3 titoli preferiti.

 

Se ti va puoi commentare l’articolo inserendo la tua personale classifica.

Non mi resta che augurarti buon divertimento al cinema e soprattutto… al joystick!

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