Il significato nascosto dei loghi

Molti dei loghi che vediamo quotidianamente non sono solo schematici disegni grafici. Spesso nascondono un messaggio che può essere legato talvolta all’origine stessa del marchio, talvolta alle caratteristiche dei prodotti.

In questa carrellata di loghi molti ti stupiranno e altri, probabilmente, li conoscerai già. Ti svelerò le loro illusioni ottiche e i loro “segreti”.

Il logo della linea di computer di casa Sony è fresco e moderno.

Al suo interno si nasconde l’integrazione tra analogico, simboleggiata dall’onda delle lettere “V” e “A”, e digitale, il codice binario 1 e 0, rappresentato dalle lettere “I” ed “O”.


La Sun Microsystem, prima di essere acquistata da Oracle, era un importante produttore di computer.

Il suo logo è un perfetto ambigramma: può essere letto da qualsiasi parte. Le quattro “S” sono formate da una “U” e da una “N”.


La Cisco System è un’azienda che produce router e modem per network di dati ed è stata fondata nella città di San Francisco.

Pare che i due fondatori, mentre si recavano in auto a Sacramento per la registrazione della società, videro controluce il Golden Gate Bridge, il ponte simbolo di San Francisco, e vollero inserirlo nel logo. Le linee verticali rappresentano una versione stilizzata del ponte e il nome stesso dell’azienda è un omaggio alla città.


Il nuovo logo della squadra calcistica della Juventus, presentato nel 2017, racchiude ben tre elementi diversi: lo scudetto che simboleggia la competitività, le strisce bianconere caratteristiche della squadra e la lettera “J”, iniziale della squadra.


Un piccolo espediente è usato nel logo degli appassionati di yoga in Australia.

Infatti lo spazio tra il braccio e la gamba della ragazza ha la forma dell’Australia se osservato attentamente.


Questo è il logo della cioccolata del Toblerone, se si osserva bene la montagna si nota la sagoma di un orso. L’orso è il simbolo della città svizzera di Berna, nome presente anche tra le lettere del logo, dove fu aperto il primo negozio di Toblerone.


Tutti conoscono la famosa “M” di McDonald’s, ma non simboleggia solo la lettera iniziale del famoso fast-food. Infatti, secondo lo psicologo e consulente di design Louis Cheskin, la famosa “M” rappresenta i seni materni.

Negli anni ’60 McDonald’s era pronto ad abbandonare il logo ma lo psicologo esortò l’azienda a mantenere il marchio con il suo simbolismo freudiano. A quanto pare ciò portò l’azienda al successo.


Il marchio Quiksilver simboleggia la linea di abbigliamento sportivo per tutte le età.

Ma il logo, che sembra abbastanza anonimo, in realtà è una versione stilizzata del famoso dipinto “La grande onda” di Kanagawa.

La linea Roxy fa parte del marchio Quiksilver, è la linea di abbigliamento sportivo femminile che va dal surf allo snowboard. Il suo logo infatti è il corrispettivo di quello della Quiksilver ribaltato e riflesso a formare un cuore.


La famosissima marca dei blue jeans, conosciuti per cadere a pennello su qualsiasi fisico, è rispecchiata nella parte inferiore del logo che ricorda… bè, un sedere!


Conosciamo bene il logo della FedEx e non ci sembra ci sia niente di strano. In realtà nel logo della compagnia di spedizioni è inclusa una freccia tra la “E” e la “X” a simboleggiare la velocità di spedizione.


Questo è il logo della casa automobilistica giapponese e si può vedere che a livello grafico si possono rintracciare tutte le lettere che ne compongono il nome.


Si potrebbe pensare che il logo della casa automobilistica simboleggi la lettera iniziale del suo nome, ma non è tutto qui.

Il design punta a rappresentare una stretta di mano tra un venditore e un cliente, un simbolo che punta a trasmettere fiducia.


Il logo della Rai è stato disegnato da Antonio Romano nel 2000 ed è conosciuto come “farfalla della Rai”. È un esempio di illusione ottica perché si può vedere oltre alla farfalla due volti che si guardano a significare il rapporto che si instaura tra spettatori e protagonisti.


Anche i londinesi non conoscono il vero simbolismo che si nasconde dietro il logo del Museum of London.

Il disegno riflette la città di Londra tra passato e presente, le diverse aree colorate che si sovrappongono rappresentano la forma della città dalla sua origine ad oggi. I diversi colori mettono in luce l’espansione della pianta della città e suggeriscono ai visitatori le aree tematiche che vedranno all’interno del museo. È stato creato dall’agenzia pubblicitaria Coley Porter Bellper il rebranding e la riqualificazione del museo nel 2009.

 Coley Porter Bellper il rebranding e la riqualificazione del museo nel 2009.


Nel logo della Gillette il messaggio è difficile da scovare.

Tuttavia si nota come la “G” e la “I” del nome siano state affilate come le lame che producono.


La Eighty 20 è una piccola società di consulenza.

Molti credono che il logo non abbia alcun significato in realtà i quadrati scuri rappresentano un 1, i quadrati chiari invece uno 0 che nel codice binario si traduce in 1010000 per la riga superiore e in 0010100 per quella inferiore. Ciò si traduce in numeri naturali come 80 e 20 da qui il nome.

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